Aveva calibrato (assieme al suo allenatore Max Moiseev) la preparazione di un anno intero sullobiettivo più importante, e come succede ai campioni (diciamo campioncini) di razza non lo ha fallito. Susanna Valer ha conquistato a Terni il titolo tricolore nella categoria ragazze, con una tale dimostrazione di superiorità che non lascia dubbi su chi sia oggi in Italia la più forte fra le tredicenni. Fra gli altri trentini presenti, molto bravo il roveretano Leonardo Endrizzi (giovanissimi) a entrare nei primi sedici, mentre sono stati eliminati nei rispettivi gironi i vari Consolati, Bernard, Bosetti, Michelon e Lorenzin. Le ha praticamente distrutte. In sette partite ha ceduto la miseria di un set, giusto per rendere un poco più saporita una finale altrimenti scontata anchessa. Se ce nera qualcuna, fra le avversarie della Valer, che credeva di poterle mettere i bastoni in mezzo alle ruote, la prova del campo è stata impietosa. E non solo vince, la Susi: lo fa sorridendo, o comunque mantenendo sempre unaria serena e positiva, il che se vogliamo è ancor più degno di sottolineatura. Tuttintorno non sono mancate le scene di nervosismo racconta papà Valer - o addirittura di isteria, daltronde si giocavano i campionati italiani e dunque si può capire. Invece Susanna se nè rimasta tranquilla, e i tecnici della nazionale non hanno potuto fare a meno di congratularsi con lei. Si può certamente obiettare che sorridere finché le cose vanno bene o benissimo è abbastanza facile, e che un tuttaltro paio di maniche è riuscire a farlo anche nelle disavventure (sportive, per carità). Staremo a vedere, ma vengono in mente le parole di Moiseev: Susanna ha soprattutto una gran testa. Lei è campionessa dentro. Insomma, la sensazione è che siamo di fronte ad una signorina già sufficientemente matura da riuscire a distinguere e separare le ovvie esigenze dellagonismo (determinazione, persino cattiveria se serve) dallobbligo di rispettare le elementari regole di lealtà sportiva, e infine capace di affrontare il tutto pensando in primo luogo a divertirsi.
A divertirsi assai meno sono state le sue avversarie di Terni. Le quattro del girone preliminare hanno perso tutte 3-0, raccogliendo da un minimo di 12 punti (la Marengo) ad un massimo di 23 (la Carassia, lunica che in un set è arrivata a 9). Entrata come prima favorita nel tabellone ad eliminazione diretta, la Valer non ha avuto esitazioni né contro la napoletana Laura Galiano nei quarti (11-6, 11-7, 13-11) né contro la sarda Roberta Perna in semifinale (11-8, 11-5, 11-6). Lultimo ostacolo era rappresentato da Lavinia Dirlea, una rumena tesserata per lAlto Sebino Brescia. Per due set nemmeno lei è riuscita ad opporsi alla scatenata Susanna, che tuttavia ha avuto bisogno di rifiatare nel terzo. Poiché non è opportuno introdurre complicazioni non necessarie, nel quarto set Susi è tornata a dettar legge e la Dirlea ha fatto la nobile fine delle altre: 11-8, 11-7, 10-12, 11-9 il punteggio di un match che è valso il tricolore.
Di una spedizione resa memorabile dalla scarsissima confidenza del tennistavolo trentino con i titoli italiani di ogni foggia e dimensione facevano parte anche gli allievi Erik Bernard, Luca Michelon e Davide Bosetti, la juniores Cristina Lorenzin (tutti del Lavis come la Valer), il ragazzo Alessandro Consolati (Besenello) e il giovanissimo Leonardo Endrizzi (S.Rocco). Questultimo è stato nettamente il più in gamba: girone concluso al primo posto, vittoria nei sedicesimi contro il milanese Di Massa (11-6, 11-8, 8-11, 11-5), successiva sconfitta negli ottavi per mano del toscano Giangravè (11-7, 11-3, 11-8). I tabelloni ad eliminazione diretta sono invece rimasti tabù per tutti gli altri: Consolati è finito terzo nel girone per quoziente set, terzo anche Michelon, quarti Bernard, Bosetti e Lorenzin.
[u]Il cammino della Valer [/u] Nel girone: +Marengo 3-0 (6, 3, 3), +Carassia 3-0 (9, 7, 7), +Pillera 3-0 (3, 5, 7), +Cotza 3-0 (4, 6, 8). Ottavi: bye. Quarti: +Galiano 3-0 (6, 7, 11). Semifinale: +Perna 3-0 (8, 5, 6). Finale: +Dirlea 3-1 (8, 7, -10, 9).
(andrea galler)