Chissà quante altre volte sarà successo (se è successo, poi), nella storia del tennistavolo non solo regionale, che un giocatore abbia vinto tre tornei in uno stesso giorno. Limpresa, notevolissima sotto ogni punto di vista, è riuscita al bolzanino Peter Trafojer, dominatore della prima prova provinciale sia a livello di quarta categoria, sia fra gli under 21, sia infine nei terza. In campo femminile, successi per Anna Lupatini (III cat.) e per Federica Demonte (u.21). La miccia era stata accesa durante lestate. I dinamitardi sono quelli del Tt Lavis, che hanno preso un ragazzo di buon talento, con uneccellente struttura fisica in attesa solo di un adeguato irrobustimento, divorato dalla voglia di migliorarsi (altrimenti non si spiegano certi ritmi: da Bolzano a Lavis per due ore e passa di allenamento e poi di nuovo su con Maffei per unaltra oretta, il tutto due volte a settimana) e lhanno messo nelle mani sapienti di Max Moiseev. Quanto lunga fosse la miccia, e dunque quanto tempo sarebbe passato prima dello scoppio, questo magari non si poteva sapere con esattezza. Ma il botto sarebbe stato di quelli che fanno un gran rumore e parecchi danni, questo era sicuro.
Moderatamente annunciata da un difficile campionato di C1 nel quale si sta destreggiando con un più che onorevole 70,5% di successi (12 vinte e 5 perse), lesplosione di Peter Trafojer ha finalmente avuto luogo domenica 16 novembre al Palavela, secondo tempi e modi di assoluto rilievo. Innanzitutto per considerazioni di ordine atletico: gli sono servite 5 partite per vincere il quarta categoria, 4 per lunder 21, altre 6 per il terza. Il totale fa 15 match in una giornata, che sono sempre un bel fardello anche per chi ha quindici anni (beato lui) e anche se la soluzione più frequente è stata quella in tre set. Comunque sulle sue condizioni di freschezza a fine pomeriggio posso ben testimoniare io, visto che me lo sono trovato di fronte proprio nel quindicesimo e ultimo incontro di questa sua memorabile serie (alla quale si potrebbero aggiungere anche i tre giocati e vinti sabato sera in campionato).
Ma più di tutto impressiona lelenco di scalpi eccellenti che Trafojer si è attaccato alla cintola, come se fosse la cosa più naturale di questo mondo. Nel tabellone finale del quarta categoria ha messo in fila Brigo, DOrazio, Galvagni e Favetta; nel girone allitaliana del terza ha reagito allunica sconfitta di giornata (con Galvagni) dando 3 set a 0 a Bottura, a Mesaroli e di nuovo a Favetta; infine con lo stesso punteggio ha battuto Di Gennaro in semifinale e il sottoscritto in finale. Moiseev gli sta insegnando a non perder tempo: appena è possibile si deve aprire il gioco, il primo topspin di dritto fa già molto male ma se quello non basta lui doppia e triplica con bella disinvoltura. Per fermarlo bisognerebbe anticiparlo e magari attaccarlo sul rovescio, che è buono di scambio ma ancora lacunoso se viene sollecitato con continuità ed energia. Contro i difensori sembra avere pochi problemi, beninteso quando è al meglio, e i vantaggi delletà portano a prevedere per lui un progresso rapido e costante e un non lontano ingresso fra i seconda categoria.
Siccome però in questo modesto spazio informativo si coltiva (orgogliosamente) la pignoleria, occorre aggiungere che tre piccole ombre impediscono di considerare perfetta la giornata di Trafojer. La prima ombra riguarda la continuità di rendimento, perché il giocatore che concede a Favetta 11 punti in tre set o che toglie il respiro a Mesaroli e a Bottura non può essere lo stesso che soffre cinque set con lincerto Brigo di questo autunno. La seconda ha le fattezze piuttosto arrotondate di Di Gennaro, che è andato in campo per la semifinale con la racchetta in una mano e lorologio nellaltra. Doveva correre a Verona per prendere un aereo, ha giocato come se avesse mille diavoli alle calcagna e due minuti dopo aver sbagliato lultima palla era già in autostrada. Ovvio che una tale spericolata emergenza non abbia giovato alla regolarità del torneo, cosicché Piras a fine match ha potuto dire: in condizioni normali, penso che avrebbe vinto ancora Gabriele. La terza non è nemmeno unombra, a pensarci bene, perché labitudine di auto-incitarsi con urlacci che poco hanno di umano al termine di ogni punto conquistato, a prescindere dai meriti propri o dai demeriti altrui, ha sempre goduto di larghissima diffusione nel nostro sport. Ciò non toglie che sia antipatico, per chi ha malamente affondato in rete la più banale delle risposte, sentire dallaltra parte del tavolo un sonoro e giubilante chooo!!, del tutto identico a quello, assai più legittimo e sopportabile, che sottolinea viceversa una prodezza. Non è questa la sede per discutere di una eventuale superiorità del tennis e dei tennisti che sarebbe comunque tutta da dimostrare, però quello è un ambito dal quale, a parità di livello e fatte salve le solite eccezioni, certi eccessi rimangono generalmente esclusi. Se Peter è abbastanza in gamba da accettare un consiglio da chi potrebbe essere suo padre, rifletta sui benefici che ricaverebbe in termini di immagine se riuscisse a conciliare le sacrosante esigenze di un sano e produttivo agonismo con un modo di stare in campo, come dire, più morbido.
Lo spettacolare en-plein di Trafojer ha inevitabilmente oscurato gli altri protagonisti di giornata. Detto di Galvagni, unico capace di batterlo e peraltro vicino anche ad arrivare in finale nel terza categoria (con me era avanti 4-1 al quinto prima di accartocciarsi atleticamente), rimane da segnalare il buon torneo di Erik Bernard che nel quarta categoria ha impegnato Favetta per cinque set e poi ha piegato lo stesso Galvagni nella finale per il terzo posto. Deludenti, invece, le prove di Daniele Mesaroli e di Luca Michelon. Il Mesa si è presentato quasi controvoglia e di sicuro mentalmente scarico, affannato comè a conciliare lavoro, studio e limpegno con una squadra di B2 che finora lha poco o nulla assecondato. Ha chiuso allultimo posto in un girone da 5, con due partite perse sul campo (da Bottura e da Trafojer) e una, ininfluente ai fini della qualificazione, lasciata a Favetta senza giocare. In quanto a Michelon junior, e alle aspettative che bene o male solleva per il fatto di giocare in B1, nellunder 21 ha perso da Tommaso Girardi nel girone iniziale e poi nei quarti da Stevanovic, mentre nel singolare di quarta categoria ha faticato cinque set sia con Chilovi che con Cappellato, arrendendosi poi di nuovo nei quarti a Galvagni.
Senza fare molto altro che palleggiare di rovescio ed aprire di dritto quando non poteva proprio farne a meno, Anna Lupatini si è aggiudicata la gara femminile. Alle sue spalle Carmela Milano, linteressante nuova giocatrice del Bolghera, mentre Giuliana Wolf ha in parte riscattato lultimo posto nel girone con un coraggioso e sfortunato match contro la Lupatini a giochi ormai fatti. Condurre 2 set a 1 non le è bastato nemmeno nella partita unica che assegnava il titolo dellunder 21, vinta invece da Federica Demonte.
Aver cambiato la collocazione del singolare ennecì, o insomma riservato ai giocatori con meno di 1000 punti (da questanno abbinato alle prove giovanili), ha di molto migliorato le cose in termini di durata e di puntualità complessive. Fermo restando che anche così la giornata di chi deve dirigere le operazioni dal tavolo della giuria è lunga e pesante, e che noi atleti spesso ce ne dimentichiamo, certi gesti di cordialità anche minima renderebbero più facile la reciproca sopportazione. Sotto questo aspetto, ha lasciato abbastanza a desiderare la prestazione di un Luciano Cont più infiammabile del solito e quindi capace di entrare in rotta di collisione praticamente con chiunque, in palestra, compreso il pacificissimo Michele Longoni per una banale questione legata alle dimensioni di un tabellone. Sono in corso accertamenti per stabilire i motivi di tale insolito nervosismo. In un primo momento si è pensato ad una fuga notturna di massa dallallevamento di tarantole che il Cont tiene in soggiorno, e il fatto di ritrovarsi tre o quattro di quelle pungenti bestiole nel letto al risveglio effettivamente può creare scompensi anche seri. Successivamente si è fatta strada lipotesi Lehman Brothers, giacché è parso di riconoscere nella irritabilità del nostro uomo certi tratti che caratterizzano le reazioni di tutti coloro ai quali è capitato di scoprire che le sicurissime obbligazioni a capitale garantito sottoscritte di recente erano in realtà agganciate a non si sa quale serie di bond indonesiani. In questultimo caso, a occhio e croce il consulente finanziario di Cont è in pericolo di vita persino più di Longoni.
[u]Sing. masch. III cat., semifinali[/u]: Trafojer b. Di Gennaro 3-0 (10, 2, 10), Galler b. Galvagni 3-2 (9, -12, -8, 7, 5). [u]Finale[/u]: Trafojer b. Galler 3-0 (6, 8, 8).
[u]Sing. femm. III cat., girone unico[/u]: Lupatini b. Demonte 3-1 (4, -10, 8, 3), Milano b. Wolf 3-1 (7, -7, 6, 6), Lupatini b. Milano 3-0 (8, 7, 7), Demonte b. Wolf 3-0 (10, 8, 9), Milano b. Demonte 3-0 (5, 2, 13), Lupatini b. Wolf 3-2 (11, -1, -12, 3, 11).
[u]Sing. masch. IV cat., quarti[/u]: Bernard E. b. Stevanovic 3-0 (12, 9, 4), Favetta b. Giacomoni 3-0 (3, 3, 13), Trafojer b. DOrazio 3-0 (12, 6, 3), Galvagni b. Michelon L. 3-2 (-9, 3, 6, -8, 6). [u]Semifinali[/u]: Favetta b. Bernard 3-2 (7, 7, -9, -6, 1), Trafojer b. Galvagni 3-1 (9, 11, -8, 7). [u]Finale[/u]: Trafojer b. Favetta 3-0 (4, 4, 3).
[u]Sing. masch. under 21, quarti[/u]: Trafojer b. Boldrer 3-0 (9, 2, 6), Girardi T. b. Amendola 3-0 (5, 9, 9), Bosetti D. b. Unico 3-1 (10, -8, 9, 10), Stevanovic b. Michelon 3-1 (9, -9, 6, 2). [u]Semifinali[/u]: Trafojer b. Girardi 3-0 (4, 11, 9), Stevanovic b. Bosetti 3-0 (6, 9, 8). [u]Finale[/u]: Trafojer b. Stevanovic 3-1 (9, -10, 7, 4).
[u]Sing. femm. under 21, finale[/u]: Demonte b. Wolf 3-2 (10, -7, -10, 5, 5).
andrea galler