Ancora una zampata di Susanna Valer agli italiani giovanili: stavolta non è sufficiente per l’oro, ma questa medaglia di bronzo (ko in semifinale dalla ligure Bracco) serve comunque a ribadire il ruolo della giovane lavisana fra le migliori d’Italia. La Valer ha anche raggiunto i quarti di finale nel doppio misto assieme a Lorenzo Bosetti. Male tutti gli altri, benino solo i fratelli Endrizzi (Besenello) che non sono andati più in là del superamento dei gironi di qualificazione.
Il sospetto che fra i campionati triveneti (per giunta impoveriti da non poche assenze) e i campionati italiani esistesse una differenza tutt’altro che piccola, e resa geograficamente persino per difetto, c’era. L’ultima edizione degli assoluti giovanili ne ha fornito una pacifica dimostrazione, perché se da Appiano eravamo tornati con il cospicuo e forse addirittura inatteso bottino di tre titoli (i due Endrizzi nei rispettivi singolari, Endrizzi/Consolati nel doppio) e di svariati altri piazzamenti, a salvare la spedizione di Terni è stata unicamente Susanna Valer e la sua comunque eccellente semifinale nel singolo allieve. Lo scudetto vinto due anni fa resta memorabile e difficilmente replicabile, giacché la scelta di tornare a Lavis dopo una stagione in Lombardia per disputare la B femminile e la C2 maschile ha inevitabilmente allontanato Susanna dal giro che conta e ne ha probabilmente rallentato la crescita, ma già salire un’altra volta sul podio tricolore rappresenta una conferma importante. Tanto più se si considerano le circostanze, e anzi sarebbe quasi più esatto dire le peripezie, attraverso cui questo risultato ha preso forma.
Prima di arrendersi alla genovese Bianca Bracco, la Valer si è resa protagonista di tre acrobatiche rimonte che, a parte le già ribadite considerazioni sul carattere e sulla forza d’animo della ragazza, hanno elettrizzato un torneo altrimenti quasi anestetizzato dallo strapotere della altoatesina Giorgia Piccolin, giunta al titolo senza nemmeno essere costretta a dare il meglio di sé. Il primo ostacolo serio sulla strada della Valer si è materializzato già nel gironcino di qualificazione: oltre a Maura Sordello (Tt Verzuolo) e alla triestina Mila Boschi, comodamente regolate per 3-0, ne faceva parte infatti anche la sarda Roberta Perna, sua rivale in tante battaglie del recente passato. Qui ne abbiamo avuto un’altra, srotolatasi in tre distinte fasi. Favorevole alla Perna la prima, con un confortante vantaggio di due set (13-11, 11-4) che pareva già quasi definitivo. Nel segno di Susanna la seconda, con il conseguente pareggio (11-7, 11-5) a rimettere tutto in discussione. Affidata ai nervi e all’anarchia la terza, un long-set che ha cambiato spesso padrona e che la Valer ha finito per aggiudicarsi 15-13.
Qualificatasi come prima del girone, Susanna ha scoperto che le atlete del Termeno si trovavano a presidiare ogni zona del tabellone ad eliminazione diretta: mentre la Piccolin dominava la metà superiore, dalla sua parte erano capitate Tatjana Lotti e Katharina Barcatta, da affrontare una dopo l’altra negli ottavi e, in caso di vittoria, nei quarti. Sono stati altri due incontri palpitanti, soprattutto il primo nel quale la Valer si è trovata nuovamente, ed anzi ancor di più, con le spalle al muro: 8-11, 9-11 e matchpoint contro nel terzo set. Nel braccio di ferro che ne è seguito è stata ancora lei la più tenace, e da quel 15-13 ha poi tratto le forze, in primo luogo mentali, per siglare l’11-9 del quarto e l’11-8 del quinto. A confronto di simile risalita dev’esserle sembrato un gioco da ragazzi annullare l’11-4 iniziale con cui la Barcatta ha provato a scappar via. E infatti: 11-6, 12-10, 11-9 per un 3-1 comunque tutt’altro che agevole e non certo privo di momenti delicati.
Completata in tal modo la terza prodezza, la Valer si è vista recapitare il conto: inevitabilmente scarica, probabilmente stanca, contro la Bracco non è riuscita a volgere a proprio favore le situazioni in bilico, finendo per arrendersi in tre set, almeno due dei quali avrebbe anche potuto vincere (11-8, 13-11, 12-10). Che poi in finale la Piccolin abbia sbranato la ligure attenua i rimpianti, e suggerisce di considerare ottimo questo terzo posto.
Nessuno degli altri trentini si è minimamente avvicinato al podio. Gli unici ad essere sopravvissuti ai gironi di qualificazione sono stati i fratelli Endrizzi, ma per entrambi l’avventura è terminata subito dopo. Jacopo (cat. giovanissimi) se l’era cavata benissimo nella prima fase, liquidando tutti i suoi avversari o per 3-0 (Francesco Marengo del Tt Verzuolo e il messinese Claudio Rampello) o al massimo concedendo un set (a Filippo Scolaro del Tt Morelli e a Fabian Enderle del Termeno). Nel match degli ottavi dev’essere accaduto qualcosa a livello nervoso, perché non si spiega in altro modo il contraddittorio punteggio con cui ha perso dal sardo Luigi Pusceddu: 7-11, 7-11, 11-1, 13-15. Promosso al tabellone ad eliminazione diretta anche Leonardo (cat. ragazzi), dopo i successi sul laziale Cristian Zanotti (3-1), su Simone Rigoli del Tt Baragallo (3-0) e su Luca Gatti del Tt Cortemaggiore (ancora 3-0), e malgrado la sconfitta con Yang Jiaqi, il cinese dello Sterilgarda (0-3). Sorteggiato nei sedicesimi di finale contro Michele Izzo del Tt Mugnano, Endrizzi non ha mai dato l’impressione di poter lottare alla pari ed ha incassato un 3-0 nitido (5,7,5).
Qualificazioni amare per i vari Lorenzo Bosetti e Alessandro Consolati (allievi), Luca Michelon e Davide Bosetti (juniores), Kristal Tisi (ragazze): solo Lorenzo Bosetti e Michelon sono riusciti a vincere almeno un match nei rispettivi gironi. Lo stesso Lorenzo Bosetti ha poi passato due turni nel doppio misto insieme alla Valer: la coppia del Lavis si è arresa nei quarti agli umbri Giulia Ghigi e Alessandro Baciocchi per 3-0.
(andrea galler)