Con la tripla di Moiseev e la gran doppia di Frianu il Lavis ha battuto 5-4 l’Us Settimo e può festeggiare con un turno di anticipo la sicurezza di restare in B2 anche l’anno prossimo. In C1 ha giocato solo il Besenello, e mal gliene è incolto: 0-5 contro l’As Benaco. I playoff e i playout dei campionati provinciali hanno decretato le promozioni di S.Giuseppe (in C1) e Bolghera D (in C2), mentre retrocedono: Bolghera, Cles B, Villazzano, Lavis B e S.Rocco in D1; Villazzano, Cles, Castelmolina, Bolghera B e S.Giuseppe in D2.
Sono brutte bestie, le combinazioni di risultati. Magari la probabilità di rimanere fregati è solo una su mille, ma se poi esce fuori proprio quella, che figura ci si fa? Meglio di no, meglio evitare. E dunque il Lavis, la cui salvezza sarebbe potuta essere ancora messa in discussione dai risultati degli ultimi due turni, improbabili finché si vuole ma tra l’improbabile e l’impossibile a volte passa tutta la differenza del mondo, ha deciso di risolversela da solo, la faccenda. Senza aspettare favori obliqui, ma invece in modo diretto e radicale. Come? C’erano solo due vie: battere sabato scorso in casa l’Us Settimo (punti in classifica 6), oppure andare a vincere il prossimo 12 maggio a Mestre (punti in classifica 14, poi diventati 16 grazie al 5-1 sul Gorizia). Non ci voleva Einstein per stabilire che la briscolona più grossa era la prima: e il Lavis se l’è giocata davvero bene, su questo nessun dubbio. E’ andata via in progressione, la nostra miglior squadra: 2-1 dopo la prima rotazione, 4-2 dopo la seconda, traguardo ormai ad un passo e avversari con l’acqua alla gola. Merito essenzialmente di Alessandro Frianu, a segno sia su Freschi, e questo poteva starci, sia in precedenza su Mucignat, e qui invece si deve parlare di prodezza. Il successo del mancino roveretano per 11-9 al quinto set sul n.1 ospite ha in effetti sistemato il match su una comoda autostrada in discesa, anche perché nel frattempo Moiseev non stava certo a guardare: 3-0 prima a Freschi e poi a Simoneta.
Quasi spacciati sia nella serata che nell’intera stagione, i veneti hanno tuttavia mostrato di avere orgoglio e cocciutaggine in notevoli quantità. Simoneta ha riportato con i piedi per terra Frianu, che al terzo singolare consecutivo di cinque set non ne aveva più da spendere, e Freschi si è sbarazzato di Luca Michelon: 4-4. Neanche il tempo di gioire per essere risaliti da una prima buca che si sono trovati ahiloro conficcati in un’altra, persino più profonda. Nella sfida tra i due n.1, che le rispettive ma non dissimili strategie avevano destinato proprio alla coda del match, Moiseev ha infatti preso due set di vantaggio dopo vicende laboriosissime e non prive di insidie: 15-13 e 13-11. Quando anche il terzo set è andato ai vantaggi, un altro meno tosto di Mucignat avrebbe forse alzato bandiera bianca, l’ultima della stagione. Invece ecco il 12-10 che ha riaperto la partita, seguito da un 11-5 ancor più corroborante, e la generale sensazione che quelli dell’Us Settimo avessero in dote tante vite quanto i gatti, a dir poco. Lì è stato grande Moiseev a piazzare lui l’allungo decisivo, l’11-8 che ha completato un 3-2 nel quale curiosamente è stato Mucignat a mettere a segno il maggior numero di punti (55-54). E ancor più rabbia avrà procurato ai veneti la lettura del referto globale: 18 set per parte, 342 punti fatti contro i 337 del Lavis, però il 5-4 è dei trentini ed è quella l’unica cosa che conta davvero. Ma lasciando l’Us Settimo ai suoi crucci matematici e alla sua retrocessione certa, che condividerà con il Marlengo (la sorpresa in negativo della stagione), segnaliamo al volo che l’ultimo turno sarà ininfluente a tutti i livelli. E dunque non solo il Lavis potrà viaggiare alla volta di Mestre con l’animo leggero leggero, ma anche il Termeno trasformerà la sfida casalinga con il Treviso in una festosa passerella: il 5-4 conquistato a Marostica rende gli altoatesini irraggiungibili in vetta, e si può ben dire che la fusione estiva della squadra retrocessa dalla B1 con quella salita dalla C1, cioè essenzialmente l’innesto di Jordy Piccolin nell’intelaiatura composta da Bertignoll e Atz, ha prodotto i frutti auspicati.
B DONNE. Senza più alcun interesse che non fosse quello individuale di qualche ragazza particolarmente motivata, giacché il Termeno B era già sicuro del primo posto e dunque di partecipare ai playoff promozione mentre più in giù della B, nel caso del tennistavolo in rosa, semplicemente non c’è nulla, sabato si è giocato ad Appiano il quarto e ultimo concentramento della serie cadetta femminile. Dei quattro, per noi questo è stato di gran lunga il peggiore: Lavis e Villazzano vi hanno rimediato due sconfitte a testa in altrettante partite, e solo in un caso con punteggio onorevole. Ci sono tuttavia molte e molto robuste attenuanti. In ordine sparso: entrambe le nostre formazioni erano chiamate ad affrontare la capolista, il Lavis ha dovuto fare a meno sia della Valer che della Lorenzin (impegnate nelle sfide decisive di C2, come si racconterà più sotto), il Villazzano ha schierato una Lazzeri seriamente debilitata da qualcosa di non lontano da un orrido virus intestinale, e infine – come detto – vincere o perdere non faceva ormai nessuna differenza. La somma di tutti questi elementi è che il Lavis (Tisi e Gasperotti) ha beccato due volte 0-5, e che la Lazzeri finché è riuscita a stare in piedi ha battuto la Sattler del Termeno e la Pedrotti dell’Appiano, ma sul 2-2 del confronto con le padrone di casa ha stretto la mano alla Fasolt ancor prima di iniziare il riscaldamento e si è precipitata alla ricerca di un letto. L’altro punto contro l’Appiano l’aveva conquistato la Demonte, in cinque set sulla Pedrotti.
C1. Anche qui si giocava solo per contratto, e perdipiù con un programma ridotto. Il derby dell’Us Villazzano era già stato disputato tre mesi fa, dunque l’unica delle nostre a scendere in campo è stato il Besenello. Niente Moratelli, come capita ormai da diversi turni, e 0-5 abbastanza scontato visto che l’As Benaco nel suo complesso rimane ovviamente fuori portata. Va comunque detto che è stata piuttosto incoraggiante la prova di Michele Mattedi, capace di strappare un set a Filippi e due a Vanzani.
C2/D1. Per la prima volta vengono qui trattate insieme, le due massime categorie provinciali, perché per entrambe domenica era il giorno più lungo. La bellezza di ventiquattro squadre riunite al Palasport Vela per giocarsi chi la promozione chi la salvezza, a disposizione un agognato biglietto per la prima destinazione e uno per la seconda con però un nettissimo squilibrio per quanto riguarda le deluse: le cinque formazioni battute nei playoff se ne sarebbero fatte una ragione rinviando magari alla prossima stagione ogni sano proposito di rivincita, non dovendo mettere in conto altre e più sgradevoli conseguenze, mentre le cinque battute nei playout sarebbero semplicemente ma ineluttabilmente retrocesse. E’ finita come anticipato nel sommario, con S.Giuseppe e Bolghera D promosse rispettivamente in C1 e in C2 e con una lunga teoria di dannate che adesso non stiamo a ripetere. Vediamo invece nel dettaglio, e in ordine cronologico, quanto è accaduto.
Quarti. In C2 i playoff proponevano subito un succoso derby tra due Lavis e la sfida del Mezzolombardo al Besenello. Sfida durata poco, giusto il tempo impiegato da Favetta per liquidare (3-0) il più piccolo degli Endrizzi, Jacopo. Il resto è stato un monologo, con due punti di Giongo e con tutta l’impotenza di uno Stevanovic per nulla allenato e forse non più tanto attratto dall’agonismo. Sull’altro tavolo invece era battaglia vera, e con pochissimi complimenti. Doppie di Dorigatti da una parte e di Lorenzo Bosetti dall’altra, il 3-3 era completato dai punti di D’Orazio sulla Valer e di Gilberto Michelon su Luca Mattedi. Essendo tutte queste di domenica partite secche non poteva uscire il pareggio, e dunque sotto con il doppio (anche se, come è stato giustamente osservato, giocarsi il punto che può valere un’intera stagione in una specialità che durante l’anno non è stata mai, ma proprio mai praticata, sembra un tantino iniquo, o almeno contraddittorio). Molto più affiatati e anche parecchio più vivaci atleticamente, Lorenzo Bosetti e la Susanna hanno finito per prevalere 3-1.
I playout si avviavano all’insegna del Cles, che aveva impegnate contemporaneamente le sue due formazioni. Quella di Chilovi e Luca Fuitem disponeva agilmente del Bolghera (4-0), mentre un Panizza ancora semi-bloccato dai dolorosi postumi di un colpo di frusta non riusciva a trarre d’impaccio se stesso e i suoi compagni di fronte al S.Rocco. Malgrado i successi di Andrea Cristoforetti e di Luigi Zanon su Trentini, le doppie di un pudico Bianchini (non sono riuscito a convincerlo a farsi fotografare) e di Chiusole, che proprio con Panizza ha rimontato da 0-2, proiettavano i roveretani in semifinale.
Attorno ai quattro tavoli riservati alla D1 si respirava un’aria più frizzante, essendosi quasi ogni squadra fatta accompagnare da un manipolo di tifosi, sempre corretti ma giustamente rumorosi (e per inciso: questa dell’ambientazione e del clima mi sembra la ragione più valida per giustificare lo svolgimento delle finali in unità di luogo e di tempo). Ad iniziare con il piede giusto i playoff erano il Lavis di Tamanini e Mazzini, 4-1 sul Bolghera di Gabriele Larentis, e il Borgo, il cui 4-0 sulla Perginese appariva però troppo severo considerato che Jurny era risalito da 0-2 contro Refatti (con il contorno di due set vinti 14-12) e che Komierzynski aveva piegato Andreatta al termine di quattro set tutti andati ai vantaggi.
I playout erano subito fatali al Villazzano e al Cles di Andrea Fuitem. Nella squadra di Piras il solo Facchini si dimostrava all’altezza, e nemmeno serviva il cambio della disperazione tra Luca Moresco e Valcanover nell’ultimo singolare: il Castelmolina (doppia di Giorgio Ziller e un punto a testa per Bonelli e Delvai) si imponeva 4-2. Identico punteggio per il Bolghera più modesto contro il Cles, che peraltro era partito di gran carriera grazie ai successi di Fuitem su Girardi e di Piffer su Andreatta. A suonare la riscossa è stato il 3-1 di Dallapè ai danni di Linardi, poi la seconda rotazione si è conclusa con un totale di 9 set a 0 per i trentini.
Semifinali. L’entrata in scena delle big ha elevato la qualità del gioco, anche se non tutte hanno rispettato il pronostico. La prima caduta illustre è stata quella dell’Arco, sotto i colpi di un Besenello più motivato e più in palla. Oddio, le vagonate di ore settimanali di allenamento non hanno evitato ai due Endrizzi di andare in crisi contro i ribaditi block al tavolo di Gianfranco Bigaran, ammirevole per lucidità tattica e per freschezza di spirito ma non certo spettacolare sotto il profilo della mobilità. Leonardo ha vinto il primo set e poi non ci ha capito più niente, Jacopo ha fatto in qualche modo tesoro degli errori del fratello e se l’è cavata al quinto. Tamburini aveva in precedenza neutralizzato lo stesso Jacopo ma poi si è imbattuto in Giongo: forse con un diverso sorteggio l’Arco sarebbe arrivato a giocarsi il doppio, suo massimo traguardo considerando l’impalpabilità di Tonini, invece così è finita 4-2 per il Besenello. Stesso risultato per noi del S.Giuseppe contro l’unico Lavis che non avevamo già incontrato in stagione regolare. Vigo temeva come la peste Gilberto Michelon, avendo da lui incassato l’unico ko dello scorso campionato, ma stavolta gli ha dato 3 set a 0. Gil si è riscattato (3-1) contro Mercurio, che ha fatto felice anche Lorenzo Bosetti (3-2 da 0-2), ma l’assenza di un infortunato Clementi era troppo pesante per non diventare decisiva.
Mica lieve neanche il forfait di Bottura, che, impegnato in una delle sue gare automobilistiche, ha lasciato zoppo il Lavis dei playout. Si sa che l’occasione fa l’uomo ladro, e gli uomini del Cles non se la sono lasciata sfuggire: notevoli specialmente i successi in quattro set di Chilovi prima e di Bertagnolli poi su Davide Bosetti (che in stagione regolare mi aveva fatto sudare sette dozzine di camicie), e insomma il 4-0 che ha punito un’altra delle favorite è scivolato via veloce. Dall’altra parte del tabellone, la fierezza di Bianchini (3-1 a Chiogna) non è bastata al S.Rocco, che in molti si attendevano qui irrobustito dalla Cipriani, oltre che eventualmente da Peroni. Invece Paolo si è limitato al ruolo di allenatore, Irene non si è vista (il che è un peccato, a quanto mi riferiscono i bene informati) e a conti fatti Trentini è stato un po’ l’anello debole della catena. 4-1 dunque per il Villazzano, con la doppia di Tommaso Girardi e il brillante exploit del cugino Davide contro Bianchini (3-1).
Nei playoff della D1 è proseguito il dominio esercitato dal Bolghera lungo tutta l’annata, e certificato dal ruolo di teste di serie riservato alla squadra D e alla squadra A (quella cacofonica). In alto Mazzini ha sorpreso Montermini (3-2) ma la doppia di Stracchi ha spianato la strada contro il Lavis; in basso è stato ancor più netto il 4-0 sul Borgo, malgrado la resistenza di Komierzynski (2-3 contro Nardelli) e di Trentin (2-3 contro Cristinelli).
Gerarchie rispettate anche negli spareggi per la sopravvivenza, sia pur con fatica. Le doppie di Mosna e Bonanno non hanno lasciato scampo al Castelmolina, anche se contro Bonanno proprio in apertura Delvai è andato vicino ad un colpaccio che avrebbe reso più interessante la semifinale, allungandola magari fino al doppio. Obiettivo, questo, realizzato nell’altra sfida, quella fra il S.Giuseppe e il Bolghera di Dallapè. Un Pivetta frastornato dal costante vociare tutt’attorno (“non sentire il rimbalzo della pallina sul tavolo per me equivale ad essere cieco”, avrebbe confessato poi) ha perso sia con Girardi che con Andreatta, ma a tamponare le falle ha pensato Primo Mattedi: due punti nei singolari di competenza e nitido 3-0 assieme a Graziola nel doppio.
Finali. Qui l’ordine di presentazione si inverte, perché la D1 ha finito nettamente in anticipo. Per la salvezza, il S.Giuseppe avrebbe dovuto realizzare un mezzo miracolo o su Mosna o su Bonanno, e ancora non sarebbe bastato perché poi gli stessi due avrebbero composto una coppia difficilmente battibile. Il mezzo miracolo non ha avuto luogo, e i centri di Graziola e di Pivetta su Morandi sono rimasti come piccoli spuntini di fronte ad una tavola riccamente imbandita e beffardamente riservata agli altri. Pancia piena e 4-2 per l’Arco, che troveremo in D1 anche l’anno prossimo.
Il discorso promozione era tutto interno al Bolghera, con la squadra più forte che ha schierato Tait al posto di Montermini. Sia Raffaelli che Cristinelli ci hanno vinto 3-0, ma è servito a poco giacché Stracchi e Alessio Larentis hanno messo le loro brave doppie per il 4-2 che li spedisce in C2 (anche se durante l’estate ogni cambiamento di organico sarà naturalmente possibile).
Mi è dispiaciuto non poter seguire più da vicino lo spareggio per restare in C2, altro caso di problematica coabitazione di atleta e reporter. So soltanto che il Cles è scappato sul 3-1, sospinto dai due punti di un ottimo Luca Fuitem (3-1 a Chiogna e 3-2 a Tommaso Girardi) e dallo splendido successo in quattro set di Bertagnolli ai danni di Davide Girardi. Lo stesso Bertagnolli non si è però ripetuto contro Chiogna, e inefficace è stata pure la mossa dei nonesi che hanno sostituito un Dalpiaz poco incisivo (0-3 da Tommy nella prima rotazione) con Chilovi. Davide lo ha ugualmente battuto, e si è così andati al doppio. Per esperienza diretta, derivata dalla sempre squisita ospitalità di cui godo quando chiedo di allenarmi da loro il venerdì sera, posso garantire che quelli del Cles il doppio lo praticano con convinzione e continuità almeno pari al divertimento, e dunque non sorprende che Chilovi e Fuitem si siano trovati fin dall’avvio come topolini nel formaggio. Con Mesaroli improvvisamente materializzatosi all’angolo del coach, il Villazzano aveva correttamente scelto di schierare Chiogna e il più dinamico dei cugini Girardi, Davide. Ma è apparso subito chiaro che la loro chimica di coppia era inferiore e, a parte la distrazione di un set concesso, i nonesi non hanno mai avuto di che tremare.
Del match fra S.Giuseppe e Besenello si potranno dire molte cose, ma non che abbia mancato di una sua rigida coerenza. In stagione regolare avevamo vinto sempre noi e sempre per 4-2, quindi ci si può anche non stupire che in finale si sia registrato l’identico esito. Tuttavia le differenze fra quei due primi scontri e quest’ultimo non sono poche. Se mai si potesse sostenere la tesi apertamente paradossale che è stata la squadra sconfitta ad andare più vicina alla vittoria, questo sarebbe senz’altro il caso. In sintesi: il Besenello si è visto sfilare non uno ma addirittura due singolari nei quali ha avuto uno o più matchpoints, e ne ha perso un altro nel quale il suo giocatore, chiaramente sfavorito, si era trovato sul 9 pari del quinto set. Con un totale di appena quattro palline rimbalzate via in maniera diversa da come hanno scelto di fare nella realtà, invece che 4-2 per noi sarebbe finita 5-1 per loro. E con anche uno solo di quei matchpoints trasformati, il susseguente doppio avrebbe visto Giongo e Aldrighetti probabilmente vincitori. Al netto dei lacrimoni dei fratelli Endrizzi, che ancora faticano a considerare le sconfitte come eventi perfettamente naturali, bisogna riconoscere che il Besenello ha incassato questo dispiacere con stile impeccabile. Ed è ancor più degna di nota, la circostanza, considerando la contemporanea retrocessione dalla C1 della squadra di Moratelli, con conseguente sparizione della società lagarina dal panorama nazionale, almeno per la prossima stagione.
Gli unici singolari con poco sugo sono stati i due giocati da Vigo, che ha dato 3-0 a Jacopo e ha perso 3-1 da Giongo (ma sbagliando molte schiacciate, si pensa a causa della diminuita luminosità presente in palestra rispetto al primo pomeriggio), e il secondo di Mercurio, che ha perso 3-1 con Leonardo. Per ognuno degli altri ci sarebbe una storia da raccontare, ma in due casi su tre ci sono in mezzo io e dunque capirete se vado un po’ di fretta. Di sicuro c’è che Leonardo ha giocato un match clamoroso, picchiando con allegria non inferiore alla precisione ogni diritto e trovando anche ottimi rovesci spinti da sopra il tavolo che mi hanno tolto fiducia e spiragli tattici. Sul 9 pari del quinto set credo di aver difeso di rovescio da quasi fuori del campo indovinando una traiettoria assassina e – confesso padre - maledettamente fortunata. Comunque il ragazzo può già essere letale contro chi gli dà il tempo di sviluppare il suo proprio tennistavolo, mentre magari deve migliorare la lettura di situazioni di gioco nelle quali è costretto ad improvvisare, o a cambiare qualcosa lungo la strada, o insomma ad uscire dai suoi automatismi. In quanto all’altro mio singolare, il Besenello era in lanciatissima rimonta (da 0-3 a 2-3) e capitan Aldrighetti ha finto di dimenticarsi certe affermazioni fatte solo poche ore prima (“se i ragazzi non riescono a conquistarsela loro, la C1, è giusto che restiamo in C2”) e si è levato la tuta sacrificando Jacopo. Mossa non solo legittima, per carità, ma anche estremamente logica, e anzi per dirla tutta io al posto loro avrei messo in campo come titolari sia Loris che Luca, se non altro in finale. Che sia stato un ripensamento o una lungimirante strategia, di certo c’è che per un pelo non funzionava. Luca ha vinto il primo e il terzo set grazie alle consuete bastonate di diritto e ad una mobilità che sinceramente non gli accreditavo, e nel quarto è salito prima 9-7 e poi 10-9. Sul punto che valeva la partita non ha chiuso due o tre schiacciate consecutive, oppure io sono riuscito a difendere qualcosa in più del solito, fatto sta che ho salvato quel set e poi ho vinto anche il successivo per il 4-2 di squadra che regala al S.Giuseppe la prima C1 della sua fresca storia.
Riavvolgendo il nastro, tutto era cominciato con il successo di Mercurio su Giongo, inatteso perché Loris sembrava molto centrato e viceversa Salvatore contro il Lavis aveva combinato un bel po’ di pasticci. Qui i matchpoints per il Besenello sono stati addirittura due, sul 10-8 del quinto set, annullati da Mercurio con un paio di servizi dei suoi, che si vede da dove partono ma non si sa bene dove caspita siano destinati ad atterrare, e con quale rotazione. Ma se fra qualche tempo qualcuno si ricorderà di questa partita non sarà né per i singoli colpi né per la particolarità del punteggio, bensì per il diversissimo atteggiamento tenuto in campo dai due giocatori, e per quel che ne è derivato. Quando è bello carico e “sente” la competizione, a Mercurio accade di sottolineare i punti portati a casa con modalità che sono contemporaneamente originali, rumorose e – a volte – poco tempestive. L’originalità si esplica nel suo caratteristico “suppperr!”, ma l’originalità non ha mai fatto male a nessuno e l‘esclamazione di Salvatore vale quanto un “ciccabum!” o quanto qualsiasi altro sfogo, beninteso nei limiti della civiltà. La potenza vocale è un altro discorso, perché capita talora – non solo a lui, naturalmente, ma essendo lui un omone l’effetto è più dirompente – di scordare che nella stessa palestra, e magari solo a pochi metri di distanza, altri due volonterosi si sforzano pure loro di raccogliere le idee per mettere insieme qualcosa che possa anche solo assomigliare ad una partita di tennistavolo. Nemmeno l’intempestività è una caratteristica del solo Mercurio, ma uno dei casi in cui non vale l’equivalenza tra il mal comune e il mezzo gaudio è quando si urla “suppperr!”, o anche “ciccabum!” se è per questo, anche dopo che l’avversario ha appena spedito in rete la più facile delle conclusioni in capo ad uno scambio di soli tre tiri (la sequenza completa è: servizio, risposta alta, errore gratis), e lo si fa ripetutamente. Ecco: lì è difficile sfuggire ad un senso di acre disappunto, o almeno così pare a me che qualche volta questa situazione mi è capitato di subirla. Tutta la mia viva ammirazione per Giongo, quindi, che in tutta la partita è stato capace di non dire mezza parola: io non ci sarei riuscito, e credo molti altri. Fra questi altri va compreso ad honorem Paolo Chiogna, che, impegnato in contemporanea sul tavolo accanto contro il Cles, è rimasto zitto e buono per l’intera durata della partita in oggetto (forse perché arbitrava o attendeva in panchina, non so). Ma quando poi Mercurio ha decorato i primi punti della sfida con Leonardo Endrizzi con gli stessi svolazzi verbali e sempre a volume bello corposo, rendendogli ardua la concentrazione per il doppio, non ci ha più visto. Quel che è venuto dopo è un misto di insulti, di minacce fisiche e di preannunciate ritorsioni legali che sarebbe stato meglio tener fuori da una giornata di sport, e al cui riguardo Chiogna vanta senz’altro le maggiori responsabilità, come potrà ammettere anche lui ricordando che fin dalle elementari ci avevano insegnato che quando uno urla e dà fastidio il modo giusto di farglielo presente è dire “per piacere puoi abbassare la voce?”, e non “adesso vengo lì e ti spacco la faccia, brutto pezzo di biiip!”. Ad ogni modo, preferisco non commentare oltre. Se davvero se ne occuperanno gli avvocati, magari fra qualche anno ne daremo il dovuto conto.
B2 MASCHILE – Risultati (tredicesima giornata): Marostica – Termeno 4-5, Lavis – Us Settimo 5-4, Gorizia – Mestre 1-5, Treviso – Marlengo 5-2. Classifica: Termeno p.24; Marostica 20; Mestre 16; Lavis 12; Gorizia e Treviso 10; Marlengo e Us Settimo 6. Prossimo turno (15 maggio): Termeno – Treviso, Us Settimo – Marostica, Mestre – Lavis, Marlengo – Gorizia.
B FEMMINILE – Risultati (quarto concentramento, giornate n.9 e 10): Termeno B – Villazzano 4-1, Appiano – Termeno A 4-1, Lavis – S.Pancrazio Verona 0-5; Villazzano – Appiano 2-3, Termeno B – Lavis 5-0, S.Pancrazio Verona – Termeno A 1-4. Classifica finale: Termeno B p.20; Appiano 14; Lavis 12; Villazzano e Termeno A 6; S.Pancrazio Verona 2.
C1 MASCHILE – Risultati (tredicesima giornata): Bressanone – Leoniana Vicenza 4-5, Besenello – As Benaco 0-5, S.Marco Verona – Bolzano 2-5, Villazzano B – Villazzano A 0-5 (giocata il 20 gennaio). Classifica: Leoniana Vicenza p.26; As Benaco 20; Villazzano A 18; Bolzano 12; Villazzano B 10; S.Marco Verona 9; Bressanone e Besenello 4. Prossimo turno (12 maggio): Villazzano A – S.Marco Verona, Villazzano B – Leoniana Vicenza, As Benaco – Bressanone, Bolzano – Besenello.
C2 MASCHILE, PLAYOFF – Quarti: S.Giuseppe bye, Lavis A – Lavis C 4-3, Besenello – Mezzolombardo 4-1, Arco bye. Semifinali: S.Giuseppe – Lavis A 4-2, Besenello – Arco 4-2. Finale: S.Giuseppe – Besenello 4-2.
C2 MASCHILE, PLAYOUT – Quarti: Villazzano bye, S.Rocco – Cles B 4-2, Cles A – Bolghera 4-0, Lavis B bye. Semifinali: Villazzano – S.Rocco 4-1, Cles A – Lavis B 4-0. Finale: Cles A – Villazzano 4-3.
D1 MASCHILE, PLAYOFF – Quarti: Bolghera D bye, Lavis – Bolghera C 4-1, Borgo – Perginese 4-0, Bolghera A bye. Semifinali: Bolghera D – Lavis 4-1, Bolghera A Borgo 4-0. Finale: Bolghera D – Bolghera A 4-2.
D1 MASCHILE, PLAYOUT – Quarti: Arco bye, Castelmolina – Villazzano 4-2, Bolghera B – Cles 4-2, S.Giuseppe bye. Semifinali: Arco – Castelmolina 4-2, S.Giuseppe – Bolghera B 4-3. Finale: Arco – S.Giuseppe 4-2.
(andrea galler)