Otto atleti in rappresentanza di tre club (Lavis, Cles e Castelnuovo) hanno partecipato al torneo giovanile di Terni lo scorso 16 marzo. Per qualcuno c’era l’emozione della prima volta, altri hanno trovato avversari obiettivamente troppo forti, a tutti rimane il ricordo di un’esperienza formativa.
La distanza rispetto alle regioni guida del tennistavolo nazionale è ancora ragguardevole, ma il lavoro per ridurla passa anche attraverso tentativi come questo. Diciamo subito che nessuno ha passato il girone di qualificazione, e che ad esserci andata più vicina è stata Stefania Demonte (cat. giovanissime). La giocatrice del Castelnuovo si è presentata all’impegno decisivo contro l’altoatesina Maturanza con un bilancio di due successi (3-0 a Giacobelli e Salis) e una sconfitta (1-3 dalla favorita Smargiassi, in un match che per due set è rimasto però in perfetto equilibrio). Il ricordo di un precedente favorevole alla trentina deve aver motivato la Maturanza, ma in generale sembra che i progressi che riescono a compiere i ragazzi di altre realtà siano più rapidi e consistenti. “Questo discorso vale per tutti i nostri giovani – osserva Max Moiseev, che della trasferta a Terni è stato l’accompagnatore – e non tanto sotto il profilo tecnico, ma soprattutto per quanto riguarda la presenza agonistica, la determinazione, la capacità di interpretare le partite e di applicare schemi consolidati anziché affidarsi all’improvvisazione. In questo senso, il lavoro da fare qui in Trentino, e intendo prima di tutto da parte dei nostri tecnici, è enorme”. Tornando alla Demonte: perso senza giocare il primo set, vinto bene il secondo, compromesso il terzo a causa di un parziale di 0-4 in avvio, nel quarto le occasioni non sono mancate: 10-8, 12-11, 13-12, 14-13. Tutto inutile. E’ mancata un po’ di fortuna? “La fortuna di solito arriva a quelli che giocano meglio”, taglia corto un Moiseev pragmatico.
Nella categoria ragazzi erano iscritti Mattia Michelon, nemmeno parente di Gilberto e Luca, e Antonella Andreata. Essendo Michelon al primo anno di agonismo, una trasferta del genere gli serviva soprattutto per capire che giocare tanto e dovunque non basta se non c’è dietro un metodo di lavoro preciso. Ha incassato punteggi severi da Bonfioli e Germinario, è riuscito a strappare un set al laziale Messere. Sfortunatissima la Andreata, che si è trovata inserita in un girone con sole tre atlete, una delle quali era la n.1 del torneo (Sofia Mescieri) mentre con l’altra ci aveva già giocato più volte (Martina Zanelli). Il risultato è stato un atteggiamento da sicura perdente prima ancora di provarci, ma per lei era oggettivamente difficile fare meglio.
Concetto, questo, che vale anche per il duo noneso della categoria allievi, dove d’altronde si comincia a trovare gente che fa parecchio sul serio. Luca Dallago non ha potuto fare alcunché contro il ligure Cremente, invece a sprazzi è riuscito a tenere il ritmo sia del torinese Corazza (11-13 il primo set) sia soprattutto del lombardo Vendramini (10-12 e 15-17 il secondo e terzo set dopo aver però perso malissimo il primo). Una che ci ha provato fino alla fine è stata Alice Zanon, ma il divario con le migliori (in questo caso Pianca, Pilotto e Pichler) è davvero notevole.
Tra gli juniores ci sono – ad esempio – i fratelli Piccolin e Marcato, dunque già evitare quei calibri era un mezzo successo. Lorenzo Bosetti ha strappato un set al marchigiano Piacente, poi come Dallago ne ha giocato un altro paio alla pari con Gerevini e Candelori, senza troppa fortuna. Kristal Tisi ha vinto un bel match sulla grande distanza contro l’umbra Rossi, mentre c’era poco da fare con la Galiano e con Le Thi Hong Loan (non chiedetemi quali sono i nomi e quali i cognomi, ma anche così basta a rendere l’idea). Infine Cristina Lorenzin ha assaggiato il girone unico delle under 21 nazionali: 0-3 sia dalla Giardi che dalla Colantoni che dalla Trotti, ma qui siamo in piena competizione per la maglia azzurra.
(andrea galler)