Sono Alessandro Frianu (Lavis) nel singolare maschile, Daniele Galvagni e Pierpaolo Botteon (Villazzano) nel doppio ed Emanuela Chessler (Cles) nel singolo donne i nuovi campioni provinciali di terza categoria. Torneo giocato proprio a Cles domenica 24 marzo, in totale una trentina gli atleti presenti, Sartorelli e Cont a dirigere le operazioni.
All’insegna del più motivato “chi l’avrebbe mai detto!”, uno dei grandi desaparecidos degli ultimi anni, anzi tranquillamente degli ultimi lustri, ha fatto il suo ritorno sulla scena di un torneo trentino. E siccome non si tratta di un desaparecido qualunque, ma del più qualificato e autorevole, questa edizione 2013 del terza categoria ha avuto un andamento lineare e scontato, almeno per quanto riguarda il nome da inserire nell’albo d’oro. La superiorità di Alessandro Frianu è stata in effetti netta e indiscutibile. Solo un grande attaccante come Di Gennaro è riuscito a fargli venire qualche dubbio, sgraffignandogli il secondo set e portandolo ai vantaggi nel quarto, ma in generale il mancino roveretano è sembrato muoversi su un livello diverso rispetto a tutti gli altri. Mi riferisco principalmente a due aspetti del suo gioco: da un lato una presenza agonistico-mentale costante e senza flessioni, dall’altro una solidità di schemi e una concretezza che non offrono spiragli. Entrambe queste caratteristiche derivano naturalmente da qualità individuali non comuni, e sono state rifinite e condotte a completa maturazione nel corso del suo lungo soggiorno presso il Tt Lavis, che in provincia è la società che più si avvicina (o cerca di farlo) al concetto di tennistavolo professionistico, ma ciò che qui interessa maggiormente sono le conseguenze pratiche in gara. Senza essere particolarmente appariscente, senza avere un singolo colpo killer, Frianu converte in rendimento la capacità di fare un po’ di tutto, di farlo in maniera semplice, ovvero senza sforzo apparente, e di saperlo fare – ove servisse – per un pomeriggio intero. Sotto questo profilo, la distanza tra lui e tutti gli altri va persino oltre le centinaia o le migliaia di punti di differenza in classifica. Mesaroli potrà ricavare traiettorie marziane con il servizio, il dritto di Di Gennaro aprirà un giorno o l’altro dei buchi sul tavolo, qualcuno magari apprezzerà gli acrobatici salvataggi di Favetta o miei. Ma una cosa è avere punti forti, un’altra è non avere punti deboli (beninteso entro questi valori di riferimento). Personalmente, sono uscito dai tre rapidi set della finale con la sensazione di non aver fatto quasi nulla di quello che avrei dovuto, e noto di passaggio che far giocare l’avversario male (o lontano dalle proprie certezze) è un’altra dote dei grandi; e con il sospetto che nemmeno se i set fossero stati trenta avrei mai tratto un ragno dal buco. Anche l’imbarazzo provocato dai rovesci spinti in avanti, ai quali mi affido, e con risultati di solito nemmeno orribili, quando mi accorgo che le difese non bastano più, è durato non più di un minutino. Infine: sbaglierò, ma direi che Frianu avrebbe potuto inserire una marcia ancora superiore (specialmente per quanto riguarda gli spostamenti laterali a cercare il dritto) nel caso in cui il punteggio fosse rimasto più in equilibrio.
Adesso la speranza è duplice. Uno, che il ritorno di Frianu sia definitivo. Due, che seguendo il suo esempio possano compiere questo piccolo sforzo anche i vari Manganelli, Aldrighetti, Giongo, Moratelli. Chissà mai se questa novità del top 16, prevista per il prossimo maggio e della quale parleremo ancora, non sia l’occasione per una prima rimpatriata.
Frianu a parte, e senza ripercorrere qui tutti i risultati (che trovate in calce), oltre a segnalare che i primi quattro favoriti sono puntualmente giunti in semifinale vale anche la pena di spendere due parole per Daniele Mesaroli e per Leonardo Endrizzi. A conferma di una stagione esaltante più per le vicende personali (è diventato padre da poche settimane) che per il tennistavolo, il Mesa ha disputato una specie di torneo ad inseguimento. E’ stato indietro già nel primo incontro del gironcino, 1-2 contro Chiusole, e si è poi dovuto imbarcare in un quinto set anche per avere ragione di Chilovi. Nel tabellone ad eliminazione diretta il filo su cui camminava si è fatto se possibile ancor più sottile: rimonte da 0-1 contro Botteon e contro Galvagni, da 0-2 contro di me annullando matchpoint sia nel terzo set (8-10) che nel quarto (9-10). Naturale che prima o poi il filo si sarebbe spezzato.
Se Daniele pur tra alti e bassi è arrivato più o meno dove doveva arrivare, Leonardo ha deluso. Forse bloccato dall’emozione di partecipare per la prima volta ad un terza categoria non più da outsider bensì con credenziali di tutto rispetto, forse disorientato dal fatto che l’angolo dietro di lui sia rimasto costantemente vuoto (assente Aldrighetti, assente il fratello Jacopo, i genitori si sono signorilmente appartati in tribuna limitandosi a qualche incoraggiamento), il maggiore degli Endrizzi è caduto praticamente al primo ostacolo. E’ vero che Chilovi può dare parecchio fastidio, ma nei primi due set (11-5, 11-3) era stato annientato. “Giocava come si fa su un altro pianeta – confesserà poi Luciano -, per fortuna ad un certo punto è tornato con i piedi per terra”. In vicende quali quella del terzo set (17-15) e quella del quarto (13-11) sarebbe stato enormemente utile un time-out chiarificatore di Aldrighetti, ma la maturazione dei giovani si misura anche con la capacità di gestire queste situazioni in totale autonomia.
Per finire con il capitolo singolari, il tabellone di consolazione (riservato alle vittime dei gironcini) è stato vinto da Michele Mattedi, che per quello che ho potuto vedere è forse un po’ leggerino ma gioca davvero bene. Battuti Capsoni in semi e Bertagnolli in finale. La gara femminile ha registrato un sensibile miglioramento rispetto all’anno scorso, perché si è passati da un’unica iscritta a due. Di questo passo, quando sarò nonno avremo un torneo autentico. Essendo oltretutto entrambe del Tt Cles, chissà cosa sarebbe successo se si fosse giocato ad Arco... Comunque: successo in cinque set di Emanuela Chessler, tornata all’agonismo dopo parecchi anni, su Alice Zanon, fresca campionessa provinciale allieve.
Non sorprende nessuno che il doppio l’abbiano vinto due del Villazzano, ma chi avrebbe scommesso su Daniele Galvagni e Pierpaolo Botteon? Siamo alle solite: la chimica di coppia conta assai più della somma dei valori individuali, e così si spiegano il successo netto (3-0) in semifinale su Frianu e Bosetti, n.1 del seeding ma troppo disuguali tra loro, e la quasi vittoria su Galler/Favetta in finale. Dico quasi perché un piccolo dubbio rimane: se Favetta non si fosse stirato per la milionesima volta in carriera, su un punteggio di 1 set pari e 4-8, come sarebbe andata a finire? Il dubbio è piccolo perché effettivamente loro stavano giocando meglio, e non credo che saremmo riusciti a ripetere il salvataggio compiuto in semifinale contro Mesaroli e Di Gennaro, da 8-10 nel quinto set a 12-10. Salvataggio oltretutto contestato, perché a detta dei nostri avversari la mia esultanza per la schiacciata con cui annullavo il secondo matchpoint sarebbe stata intempestiva, e dunque disturbatrice. Di sicuro spiace vincere lasciando queste ombre, ma se la rivendicazione fosse stata avanzata al momento, anziché dopo le strette di mano, forse avrebbe avuto più speranze di venir accolta; e magari avremmo avuto una finale intera anziché monca. Tuttavia si registra con piacere il successo di Galvagni e Botteon, due tipi mai scorretti, sempre disponibili, e positivi anche quando le cose non vanno per il verso giusto.
Sing. masch. III cat., ottavi: Frianu (n.1) bye, Bosetti L. b. Zanon L. 3-1 (-9,9,8,7), Chilovi b. Endrizzi L. 3-2 (-5,-3,15,11,8), Di Gennaro (n.4) b. D’Orazio 3-0 (7,6,6), Mesaroli (n.3) b. Botteon 3-1 (-8,7,7,9), Galvagni b. Larentis A. 3-2 (-8,7,-10,11,9), Girardi D. b. Favetta abb., Galler (n.2) bye. Quarti: Frianu b. Bosetti 3-0 (11,4,6), Di Gennaro b. Chilovi 3-0 (10,4,6), Mesaroli b. Galvagni 3-1 (-6,7,9,6), Galler b. Girardi 3-0 (5,10,6). Semifinali: Frianu b. Di Gennaro 3-1 (5,-10,7,10), Galler b. Mesaroli 3-2 (5,6,-11,-10,6). Finale: Frianu b. Galler 3-0 (7,6,6).
Sing. femm. III cat., finale: Chessler b. Zanon A 3-2 (4,-5,-6,6,9).
Doppio masch. III cat., quarti: Frianu/Bosetti L. b. Stevanovic/Linardi 3-0 (8,10,4), Botteon/Galvagni b. Bertagnolli/Pilloni 3-0 (13,9,16), Mesaroli/Di Gennaro b. Yang/Endrizzi L. 3-0 (4,6,6), Favetta/Galler b. Panizza/Zanon L. 3-0 (8,8,9). Semifinali: Botteon/Galvagni b. Frianu/Bosetti 3-0 (4,7,14), Favetta/Galler b. Mesaroli/Di Gennaro 3-2 (7,7,-3,-8,10). Finale: Botteon/Galvagni b. Favetta/Galler 3-1 (8,-4,4,0).
Sing. masch. consolazione, quarti: Capsoni b. Girardi T. 3-0 (9,7,9), Mattedi M. b. Pilloni 3-1 (6,10,-6,4), Bertagnolli b. Chiusole 3-2 (-6,8,5,-7,9), Larentis G. b. Panizza 3-1 (9,8,-9,7). Semifinali: Mattedi b. Capsoni 3-2 (9,9,-6,-10,4), Bertagnolli b. Larentis 3-0 (5,5,3). Finale: Mattedi b. Bertagnolli 3-1 (9,4,-10,9).
(andrea galler)