L’impresa, al Lavis, riesce a metà: battuto l’Asola, ma solo per 5-4. E’ secondo posto, dunque, e vedremo durante l’estate se ci sarà ripescaggio (la richiesta è scontata). Per le nostre la stagione si chiude con una quasi-promozione e però anche con due retrocessioni, entrambe a carico del Villazzano: scende infatti anche la squadra di C1, sconfitta 5-1 dal Besenello mentre il Bressanone batteva il Passeier.
B2. Sappiamo bene che gli spettatori normalmente attratti da una partita di campionato, qui da noi, si contano sulle dita delle mani, e anzi il più delle volte una mano sola basta e avanza. Ed è pur vero che in palestra c’erano anche gli atleti impegnati nei due match di C2, giocati in contemporanea sui tavoli a fianco. Ma insomma attorno a Lavis-Asola, sabato sera, si sono affollati non meno di 25-30 appassionati, e questo è un dato che merita non solo segnalazione, ma addirittura memoria. Ne è valsa la pena, ad ogni modo. Quelli che tifavano Lavis non sono certo rimasti delusi dallo spettacolare 5-4 con cui Kakorin (2 punti), Moiseev (2) e Frianu (1) hanno inflitto ai mantovani il primo ko del campionato, raggiungendoli in vetta. Il sorpasso, quello era un altro discorso, e francamente non credo che ci fosse anche un solo fan disposto a scommetterci sopra del denaro: troppo penalizzante il 3-5 dell’andata, e troppo forte Catalin Capra. Ecco, l’altra tipologia di pubblico era attratta da questo rumeno, i cui trascorsi in serie A non sono affatto casuali se è vero, come si sente raccontare, che arrivò a “scherzare” Piacentini. Ciò che ha fatto con Kakorin e Moiseev, d’altronde, non è che sia troppo diverso; e per una volta i parziali dei due match (rispettivamente 10,3,3 e 3,7,6) illustrano con esattezza i rapporti di forza. Difficile trovare un punto debole, nel gioco di Capra, e difficile anche individuare una qualità predominante. Direi che i riflessi sono quelli di un pilota di F-14, perché altrimenti non è possibile restituire con velocità doppia i missili scagliati da Kakorin. E il lavoro di polso sul rovescio spinto, da qualsiasi posizione ma soprattutto da sopra il tavolo, anche su palle tanto basse da sfidare le leggi della fisica, è autenticamente prodigioso. In un tale quadro di superiorità conclamata, e di assoluta sicurezza nei propri mezzi, non stupisce che abbiano trovato spazio anche episodi singolari, come la sfida a base di battute vincenti allestita proprio con Kakorin. Secondo set, 4-0 per Capra che dopo un primo parziale di rodaggio stava ora prendendo il largo, servizio Kakorin. Invece della solita palla corta e carica, Sergey (mancino) decide per una traiettoria veloce ad uscire, sul dritto di Capra. Sorpreso, il rumeno prova ad allungarsi ma non riesce a rimandare di là. Ah sì?, deve aver pensato in quella; adesso ti faccio vedere io. Dopo un altro punto, sul 5-1 il servizio tocca a Capra. Dalla posizione classica per un destrorso, vale a dire l’angolo sinistro della sua metà campo, disegna un tracciante esattamente speculare a quello del russo, soltanto un po’ più corto, un po’ più veloce, e un po’ più imprendibile. Morale: quando tutto quello che riesci a fare tu il tuo avversario si dimostra in grado di farlo meglio, la resa non è solo inevitabile, è saggia.
Siccome l’Asola è uno fortissimo e due buoni mentre il Lavis è due molto forti e uno buono, la partita nel suo complesso era comunque giocabile. Lo sarebbe stata anche all’andata, e proprio questo 5-4 rende evidente il colossale suicidio commesso quando si decise di far finire i suoi tre singolari a Frianu prima che a Moiseev. Le differenze, in fondo, sono soltanto queste: la formazione finalmente logica del Lavis, e il successo di Frianu sul loro n.3, Gerevini. Difensore lungo con la puntinata, ma anche buon attaccante se gliene lasciano il tempo, Gerevini è n.217 in Italia e dunque per il roveretano era tutt’altro che facile. All’andata ci perse in tre set quasi senza lottare, ma la responsabilità dell’ultimo incontro, i punti di riferimento della palestra di casa e il sostegno del pubblico hanno riequilibrato la situazione. Non abbastanza, sembrava ad un certo momento, sul 10-6 del quinto set dopo che ben tre dei precedenti parziali si erano conclusi ai vantaggi. Per nulla spossato da quella che è stata indiscutibilmente una battaglia, e nemmeno avvilito da un paio di incredibili soluzioni con cui Gerevini aveva creato quel solco, Frianu è riuscito prima a riprenderlo e poi a gelarlo in una nuova volata, 12-10. Il secondo posto finale sarebbe stato al sicuro anche in caso di sconfitta per 0-5, ma da una parte la soddisfazione di aver fermato finalmente questo Asola schiacciasassi e dall’altra la consapevolezza di poter essere competitivi anche in B1, al netto di eventuali nuovi ed importanti acquisti di cui pure si sta sussurrando, giustificano il tripudio. “Non mi ricordo di aver mai vissuto un’emozione così grande per una vittoria di squadra”, è il commento di Moiseev che non ha bisogno di aggiunte.
Se il Lavis sarà ripescato, non avremo l’anno prossimo alcuna formazione trentina in B2. Quattro vittorie, due delle quali obbligate con il Marostica, non sono bastate al Villazzano. Nell’ultimo ko, 2-5 a Gorizia, prima Di Gennaro e poi Alessandrini sono andati a segno contro Leghissa, ma né loro né Mesaroli (Manganelli era assente) hanno potuto evitare la tripla di Frediani e il 2-su-2 di Bertoli.
C1. Come le ciliegie, una retrocessione tira l’altra: e anche il secondo Villazzano ha fatto flop. Anche in questo caso 8 punti risultano insufficienti, ma la beffa consiste nel fatto che il Bressanone è stato bastonato sia in casa che fuori, e che Galvagni e soci sono arrivati molto vicini a battere sia il S.Giuseppe (2 matchpoints di Bernard con me sul 3 pari) sia sua maestà il Bolzano (avanti 4-2 dopo due rotazioni). Sanguinoso, e fatale, è stato viceversa il doppio ko con il Passeier, e sempre al nono incontro, ma qui parliamo di ottobre e di febbraio. Nell’ultimo turno il Villazzano avrebbe dovuto battere il Besenello, o altrimenti sperare che proprio il Passeier superasse quella sorta di inferiority complex che nutre nei confronti del Bressanone. Niente da fare, né a Calliano (nervosissimi, i trentini hanno salvato l’onore grazie a Bernard su Giongo, ma hanno incassato le doppie dei fratelli Endrizzi, con Jacopo all’esordio in categoria) né a S.Leonardo in Passiria (doppia di Bielak, che pure ha perso da Holzer, e tripla di Wierer). Dunque l’anno prossimo in C1 avremo il Villazzano 1, Besenello, S.Giuseppe e il Lavis 2, quello salito dalla C2. Con Passeier, Milland e la vincitrice della C2 altoatesina siamo già a sette squadre, il che significa (se a Roma non si inventano arzigogoli) che servirà solo una trasferta fuori regione.
Del Besenello si è gia detto, e il terzo posto finale è la conferma di quanto sia decisiva una buona omogeneità, perché i vari Aldrighetti, Giongo, Moratelli, Leo Endrizzi e ora anche Jacopo sono realmente intercambiabili. Per una volta c’è stata omogeneità anche nel S.Giuseppe, perché nello 0-5 con il Vicenza siamo stati tutti ugualmente inadeguati.
C2. Con tutto il rispetto per Lavis-Villazzano 5-0 (da segnalare comunque il successo in cinque set di Cristina Lorenzin su Tommaso Girardi, che da gentiluomo quasi ottocentesco si è fatto sempre e gentilmente anticipare) e per Mezzolombardo-Besenello 5-2 (due sconfitte di Favetta, ma Gatti e Stevanovic hanno rimediato), si giocava solo su due campi. E nemmeno in contemporanea, il che ha reso particolare (e non troppo regolare, va detto) la conclusione della volata-salvezza. Sabato sera il Lavis di Dorigatti e D’Orazio ospitava il Bolghera già straretrocesso, ed era obbligato a vincere per sperare. Ci è riuscito, 5-3 grazie essenzialmente alla tripla di Piergiovanni, ma il dato più notevole è stato l’impegno, incondizionato e ammirevole, profuso da quelli del Bolghera. Avrebbero potuto schierare le riserve, o giocare così tanto per. In fondo, a loro non importava nulla, e in molti casi analoghi altre squadre e altri giocatori, anche della nostra provincia, se ne sono proprio infischiati. Invece hanno interpretato la partita come se fosse la prima giornata, o comunque come se avessero ancora un obiettivo per cui lottare, e questo atteggiamento rientra in quei valori che, se correttamente applicati, rendono lo sport una straordinaria palestra di vita. Avanti 1-0 (Montermini su Luca Mattedi), poi 2-1 (Capsoni su Dorigatti), poi 3-2 (di nuovo Capsoni su Mattedi), hanno infine subito il ritmo di avversari complessivamente più forti, ma ove si decidesse di istituire il premio fair-play l’assegnazione di questa settimana sarebbe obbligata.
Già a conoscenza di questo risultato, quelli del Cles hanno dunque ospitato domenica mattina l’Arco: e adesso la patata bollente era passata nelle loro mani, perché dovevano vincere per staccare nuovamente il Lavis (in caso di arrivo alla pari avrebbero deciso i due confronti diretti, entrambi incassati dal Lavis). Neanche quelli dell’Arco hanno fatto sconti, va detto: con in più una qualità di squadra nettamente più alta. Il 3-2 iniziale di Chilovi su Tonini ha forse illuso i nonesi, neanche troppo fortunati nei successivi incontri andati al quinto set (Schoefer b. Bertagnolli, Tonini b. Bertagnolli, Schoefer b. Dalpiaz), fatto sta che l’1-5 finale li condanna a scendere in D1.
D1-D2. La riunione sotto la stessa voce dei due campionati provinciali minori è certo irrituale, ma dettata dall’impossibilità di commentare le gare nei dettagli. Dei playoff e playout, disputati domenica al Palavela, si conoscono i risultati di squadra ma non ancora (e siamo a mercoledì sera) i parziali. Scusandomi con i lettori, mi devo quindi limitare a lodare i sucessi dell’Arco di Mosna e Campetti (playoff D1) e del S.Giuseppe di Zanella (playoff D2), che in tal modo salgono nella categoria superiore; nonché quelli del Bolghera A e del Castelnuovo nei relativi playout, con conseguente salvezza.
B2 MASCHILE, GIRONE A – Risultati (quattordicesima giornata): Treviso – Mestre 5-3, Gorizia – Villazzano 5-2, S.Bartolomeo – Este 4-5, Leoniana – Marostica 5-1. Classifica finale: Treviso p.24; Leoniana 20; Este e Gorizia 16; S.Bartolomeo e Mestre 14; Villazzano 8; Marostica 0.
B2 MASCHILE, GIRONE C – Risultati (quattordicesima giornata): Lavis – Asola 5-4, S.Pancrazio – Modena 5-4, S.Michele B – S.Michele A 5-3 (giocata il 14/2), Reggio Emilia – Camuno 5-2. Classifica finale: Asola e Lavis p.26; Modena e S.Michele B 16; S.Pancrazio 10; S.Michele A, Camuno e Reggio Emilia 6.
C1, GIRONE A – Risultati (quattordicesima giornata): Bozen – S.Marco 5-0, Besenello – Villazzano 5-1, S.Giuseppe – Vicenza 0-5, Passeier – Milland 3-5. Classifica finale: Bozen e Vicenza p.26; Besenello 18; S.Giuseppe 14; Milland e Passeier 10; Villazzano 8; S.Marco 0.
C2, GIRONE UNICO – Risultati (quattordicesima giornata): Lavis B – Bolghera 5-3, Lavis A – Villazzano 5-0, Cles – Arco 1-5, Mezzolombardo – Besenello 5-2. Classifica finale: Lavis A p.26; Mezzolombardo 24; Arco e Besenello 18; Villazzano 10; Lavis B e Cles 8; Bolghera 0.
D1, PLAYOFF – Quarti: Cles bye, Lavis A – Lavis B 4-3, Arco – Bolghera B 4-3, S.Rocco bye. Semifinali: Lavis A – Cles 4-3, Arco – S.Rocco 4-2. Finale: Arco – Lavis A 4-1. Finale 3°/4° posto: S.Rocco – Cles 4-0
D1, PLAYOUT – Quarti: Bolghera A bye, Bolghera D bye, Perginese – Bolghera C 4-0, Villazzano bye. Semifinali: Bolghera A – Bolghera D 4-0, Perginese – Villazzano 4-0. Finale: Bolghera A – Perginese 4-1. Finale 3°/4° posto: Bolghera D – Villazzano 4-0 per rinuncia.
D2, PLAYOFF – Quarti: S.Giuseppe bye, Lavis B – S.Rocco 4-2, Besenello – Cles 4-3, Lavis A bye. Semifinali: S.Giuseppe – Lavis B 4-1, Lavis A – Besenello 4-3. Finale: S.Giuseppe – Lavis A 4-3. Finale 3°/4° posto: Besenello – Lavis B 4-3.
D2, PLAYOUT – Finale: Castelnuovo – Arco 4-0 per rinuncia.
(andrea galler)