Davide, prima di tutto congratulazioni. Lo scorso 8 novembre le società trentine ti hanno eletto nuovo presidente del Comitato Provinciale della Federazione Tennistavolo e quindi a 28 anni sei il più giovane presidente F.I.Te.T. d’Italia e di tutte le federazioni sportive della Provincia. La prima domanda è d’obbligo: perché la scelta di candidarti?
Ti ringrazio molto Giovanni e ti faccio le mie congratulazioni e ti auguro buon lavoro per il tuo nouovo incarico di addetto stampa. Inizio con il dire che è risaputo che queste cariche dirigenziali solitamente siano ricoperte da persone con più anni di me, ma nonostante questo la voglia di mettermi in gioco mi ha spinto a proporre la candidatura. Ho ricoperto la carica di consigliere per otto anni, che sono stati molto formativi. Collaborare con Luca, il precedente Presidente, mi ha permesso di apprendere dei concetti fondamentali per dirigere una federazione, come la trasparenza e l’equità. Questo sport, che ormai pratico da 15 anni, è molto importante per me, mi ha dato molto e sono felice di poter dare il mio contributo per farlo crescere. Sono sicuro che il nuovo Comitato lavorerà unito per far crescere il movimento.
Nel comitato provinciale tre membri su cinque facevano parte del precedente comitato: si può comunque prevedere una discontinuità rispetto al passato? Nel tuo programma in quali punti si cercheranno strade nuove rispetto agli ultimi anni?
Credo che il lavoro svolto negli scorsi anni sia stato davvero notevole, ed è per questo, che per non creare una discontinuità troppo forte, ho pensato che si dovessero mantenere alcune figure all’interno del Comitato. Sono felice che Enrico e Max abbiano deciso di continuare assieme a me a portare avanti quello che abbiamo costruito nel mandato precedente. Allo stesso tempo per dare una ventata di novità l’inserimento di due nuove figure come Gabriele e Paolo potranno dare un contributo in più. In Consiglio siamo in cinque, ma il movimento tennistavolo trentino è formato da tutti (atleti, tecnici, dirigenti, arbitri, collaboratori, genitori, simpatizzanti), ed è per questo che un punto fondamentale del programma è quello di consolidare la rete organizzativa presente. Questo permetterà sicuramente di accogliere nuovi tesserati. L’obiettivo è quello di far conoscere di più il tennistavolo tramite eventi, notizie e opportunità maggiori rispetto a quelle attuali. Ci auguriamo che tutti possano dare il proprio contributo cooperando per il bene del tennistavolo.
Se si confronta il tennistavolo trentino con alcune regioni di dimensioni analoghe si ha la sensazione di essere qualche passo indietro. Non tanto nei numeri complessivi quanto nella qualità, nel settore giovanile ma non solo. Nei tornei nazionali i nostri di rado superano il primo turno; l’abbandono è piuttosto alto; pochissime tesserate. Il nuovo comitato ha ricette per cercare di migliorare il trend?
Siamo fortunati perché possiamo dire che siamo nelle prime posizioni come numero di tesserati in rapporto con gli abitanti: questo è già un risultato ottimo. La nostra realtà si sviluppa in una attività che è allo stesso tempo agonistica, promozionale e sociale ed è per questo motivo che è difficile raggiungere dei risultati importanti. Negli ultimi anni si è vista una sensibilizzazione delle società nell’inserimento dei loro tesserati in competizioni nazionali. Sono fiducioso che nei prossimi anni, grazie all’esperienza che ogni società si creerà, riusciremo ad ottenere qualche risultato. Tutto ciò farà da traino a tutto il movimento e sono convinto che abbasserà l’indice di abbandono.
Parliamo di società affiliate alla F.I.Te.T. in Trentino sono undici: come stanno? Questi mesi di pandemia le hanno logorate, come accaduto in altri sport dove in alcuni casi hanno deciso di chiudere? Oppure i loro atleti continuano ad allenarsi privatamente, pronti a scendere in campo quando ce ne sarà la possibilità?
La situazione è davvero critica, ho un po’ paura del momento in cui si inizierà nuovamente l’attività. Attualmente siamo bombardati da regole alle quali dobbiamo sottostare. Gli unici che hanno possibilità di allenarsi e giocare sono le persone che disputano campionati nazionali. Dopo dieci mesi di stop il movimento risentirà molto di questo periodo e lascerà un segno anche nelle società.
Mi auguro che presto si possa ritornare al tavolo e tirare le fila delle conseguenze della pandemia. Come segno di vicinanza abbiamo svolto qualche giorno fa una riunione con la presenza di quasi tutte le società, abbiamo compreso che riprendere sarà molto difficile ma è chiaro che i nostri giocatori hanno una gran voglia di tornare in campo. Ho fiducia che proprio questa voglia di rientrare in attività alla fine ci permetterà di ripartire alla grande, anche con nuovi obiettivi.
Giudicarie, Valli di Fassa e Fiemme, Bassa Lagarina, solo per citarne alcune: sono parecchie le zone del Trentino in cui il tennistavolo agonistico è inesistente. Esistono dei progetti per proporre il vostro sport in queste vallate oppure non ci si pensa nemmeno?
Questo tema è stato toccato anche dalle passate gestioni, l’idea del presente Comitato in prima battuta è quella di aiutare le società che attualmente ci sono, poi si penserà ad una proposta dello sport in quelle vallate. Al momento abbiamo molte realtà prive di una struttura societaria, altre con limitata o addirittura assente attività giovanile. Uno degli obiettivi sarà quello di aiutare queste realtà e potenziare la struttura a livello provinciale.
In altre regioni sappiamo che la presenza di un centro federale dedicato unicamente al tennistavolo sia una grande risorsa, anche per le società stesse. Ritieni ci siano margini per intavolare un discorso al riguardo con la parte politica?
Abbiamo la fortuna di essere nella Provincia di Trento, che grazie alla legge provinciale sullo sport contribuisce a ristrutturare o costruire impianti sportivi per le società. Sappiamo tutti che la difficoltà maggiore del Trentino è quella degli spostamenti tra valli, risulterebbe quindi poco funzionale creare un unico centro federale centrale. Bisognerà lavorare per avere una struttura disponibile per ogni singola società. Con la Presidente del Coni di Trento è già stato ampiamente discusso l’argomento e da parte sua c’è disponibilità a comprendere le varie esigenze ed aiutarci ad accedere ai contributi. Io sono altresì disponibile per valutare le opportunità e capire come raggiungere l’obiettivo. Credo che sia necessario rendere stabile il nostro movimento prima di creare una struttura centrale.
Il settore paralimpico, in cui il tennistavolo italiano è a livelli molto alti, in Trentino è ad oggi inesistente. Ci sono progetti al riguardo?
Proprio in questi giorni ho ricevuto la telefonata da parte di una referente della Fisdir che sta cercando dei responsabili in ogni Comitato Regionale. Abbiamo valutato l’opportunità e siamo alla ricerca di un delegato che possa collaborare con gli enti collegati al CIP per sviluppare anche questo tema in Provincia. Partire da zero non è facile, ci mancano le risorse e le strutture. Faremo sicuramente il possibile per creare qualcosa anche in questo mondo che attualmente non è sviluppato.
Il tennistavolo non riesce a piacere alle ragazze. Vi siete dati una risposta? È unicamente perché la pallavolo e la ginnastica hanno più appeal o forse si potrebbe migliorare il marketing del prodotto tennistavolo? La Federazione Nazionale ha proposte in merito?
La Federazione Nazionale ha fatto un gran lavoro in questi anni, ha dedicato delle giornate per il settore femminile ed ha portato sicuramente qualche frutto. Come in tutti i progetti di questo calibro sarà possibile vedere il risultato a distanza di anni. La concorrenza con gli altri sport è molto alta, in Trentino ci sono discipline molto più gradite alle ragazze, ma sono fiducioso che anche in questo ambito nei prossimi anni si potrà puntare. In questi giorni su Trentino TV abbiamo avuto la possibilità di portare la nostra atleta Silvia Sveva Pianca con lo scopo di presentare la sua carriera sportiva, questa come altre opportunità ci permetteranno di far conoscere ancor di più la nostra realtà al settore femminile.
Per aumentare la visibilità del nostro movimento, stiamo investendo delle risorse – che attualmente non vengono usufruite nell’attività sportiva per via della pandemia – in un aggiornamento dei nostri portali. Questo ha l’obiettivo di rendere ancor più visibile il nostro sport al mondo esterno.
Mi auguro che grazie al rapporto che abbiamo con le società e la Federazione Nazionale si potrà davvero creare del tennistavolo trentino uno sport con un appeal più alto e attirare quelle persone che lo hanno sempre visto solo come un gioco.
I Consiglieri ed io ci impegneremo per essere sempre a disposizione e dare il massimo per il bene del movimento, comprendendo ogni difficoltà e facendone tesoro per progredire.
Auguro a tutti noi che questo momento possa passare rapidamente e di riuscire presto a ricominciare l’attività sportiva che stiamo attendendo da tempo con ansia.