Per uno sguardo d’insieme sulla nostra C2, niente di meglio che chiedere a chi, oltre a frequentarla da tanti anni, con la vittoria di sabato ad Arco è rientrato in gioco addiritturla per vincerla.
1. Dai referti si vedono solo la tripla di Tamburini e la vostra superiore coesione di squadra (2 punti Stevanovic, 2 Fuitem, 1 tu). Puoi dirci come è andata?
Il titolo potrebbe essere “Tamburini superstar”. Riesce sempre a fare la differenza, accidenti. Io ho avuto un paio di match point ma ho perso ai vantaggi del quinto set. Però è vero che noi siamo più equilibrati. Direi che all’Arco manca un n.3 che dia garanzie di essere sempre competitivo, e inoltre mi sono sembrati un po’ a corto di allenamento, tutti. Probabilmente non si aspettavano un Fuitem così brillante, in effetti Luca ha giocato alla grande.
2. Adesso a punteggio pieno c’è rimasto solo il Lavis, contro cui per esempio voi avete perso male (1-5). Ma voi e l’Arco siete appena dietro, e non si può già dare per spacciato il Besenello. Come prevedi che si svilupperà la lotta di vertice, e quali percentuali-vittoria assegneresti?
Tutto è possibile: che la fortuna giri, che ci sia qualche infortunio... ma al 99% direi che il Lavis non si farà più riprendere. La differenza tra loro e tutti gli altri va ben oltre i due o i quattro punti in classifica, e rimanda ad un’organizzazione tecnico-societaria che da noi in Trentino non ha praticamente paragoni. Hanno risorse umane in abbondanza, sponsor generosi, tecnici di livello eccelso, addirittura due stranieri (faccio fatica a considerare “italiano” Moiseev). Non è un caso che la giunta comunale metta loro a disposizione una botta di soldi, e visti i tempi che corrono un ente pubblico che investe nel pingpong la dice lunga... Invece a noi ogni ora in palestra costa sui 12 euro e la disponibilità coincide con l’inizio dell’anno scolastico, quindi iniziamo ad allenarci solo a settembre inoltrato mentre a Lavis praticamente non hanno mai smesso. Poi c’è il traino formidabile della B2 che a breve diventerà B1, l’esempio dei campioni è sempre la miglior forma di pubblicità per chi pensa di cominciare e la miglior motivazione per chi vuole crescere.
3. A proposito di crescita: Stevanovic in allenamento fa grandi cose, posso ben dirlo io che ci ho perso più di una volta, ma l’esplosione definitiva è sempre rimandata. Non gli mancano né i mezzi tecnici né quelli fisici, e allora cosa?
Sfortuna. La sfortuna di Stefan è stata quella di vivere a Mezzolombardo, e di aver perso il treno giusto qualche anno fa. Noi siamo una realtà troppo piccola per poter dare ai giovani anche talentuosi l’opportunità di sfondare a livello nazionale... anche se ricordo con piacere i nomi di Irene Cipriani e di Manuel Lorenzoni, che mossero i primi passi qui con noi ma che per arrivare rispettivamente n.7 in Italia e sulla soglia dei seconda categoria hanno dovuto per forza emigrare in altre società più grandi e meglio strutturate. Stefan ora lavora (non si vive di solo pingpong) e ha comunque altri interessi, gli rimane la voglia di allenarsi un paio di volte a settimana, e in questo senso è stato importante l’arrivo di Luca Fuitem che ha un po’ rivitalizzato tutto l’ambiente. Siamo in pochi, essenzialmente un gruppo di amici, ma segnalo con una certa soddisfazione che il Mezzolombardo è la squadra che finora ha schierato il più alto numero di giocatori, sia come valore assoluto che in rapporto ai tesserati.
4. Che siete in pochi lo si capisce anche dal vostro settore giovanile, che ormai da qualche anno langue. E’ stata una scelta precisa o vi sono delle difficoltà che non riuscite a gestire?
Per motivi familiari ho dovuto ridimensionare gli spazi e i tempi da dedicare a quello che in fin dei conti rimane un divertimento, e comunque la disponibilità della palestra (il martedì dalle 20.30, il giovedì dalle 21) crea delle problematiche anche per i ragazzini. Faccio l’esempio di due allievi di Cavedago, a 11 chilometri da Mezzolombardo, che la mattina prendono la corriera alle 6 per andare a scuola a Trento. Chiaro che non possono fermarsi in palestra oltre una certa ora, e quindi come si fa? Comunque: chiunque pensi di venirci a trovare e di provare il tennistavolo è il benvenuto, palline e racchette sono a disposizione, basta armarsi di scarpe da ginnastica e di voglia di divertirsi, non si paga nulla. Annuncio anche che in primavera probabilmente si terrà un corso presso la sede del gruppo giovanile “Ritorno al futuro”, sotto la palestra comunale, per circa un mese e con orari più comodi (dalle 17.30 alle 19).
5. Il livello del nostro tennistavolo rimane inferiore, in alcuni casi anche pesantemente, rispetto a regioni a noi vicine. Dopo tanti anni di gare in tutto il nord Italia ti sei fatto un’idea del perché?
Semplicemente ci sono più strutture, più tecnici e, elemento forse decisivo, più stranieri.
(andrea galler)