Sono Andrea Galler (Besenello) fra i terza categoria, Angelo Favetta (Mezzolombardo) fra i quarta nonché il duo del Villazzano formato da Daniele Mesaroli e Gabriele Di Gennaro i vincitori del torneo di Cles, valido come prima prova dei terza, seconda prova dei quarta e prova unica per il titolo di doppio. Pochi (una quarantina, forse meno) gli iscritti totali: si conferma, questa, una stagione non memorabile per il tennistavolo trentino.
La diserzione di massa che aveva funestato il torneo del 10 gennaio poteva avere qualche giustificazione, prima fra tutte la pessima organizzazione informativa. Ma che ci fosse una prova provinciale a Cles era stato reso noto nei modi e nei tempi canonici: eppure, di nuovo, la partecipazione complessiva si può definire scarsa solo per amor di patria. Benché il doppio non sia mai stata una specialità affollatissima, è ad esempio emblematico (e tristissimo) che la società ospitante si sia dovuta arrampicare sui vetri, reclutando oltre agli adulti anche quasi tutti i propri ragazzini, per dare alla gara una dimensione consona. Se fosse dipeso dalle sole tre (tre!) coppie provenienti da fuori, il titolo quest’anno sarebbe rimasto vacante. E insomma qualche domanda, in presenza del secondo flop consecutivo, viene naturale.
In particolare, mancano all’appello tutti (e diconsi tutti) gli atleti tesserati con il Lavis. Siccome sono un bel gruppetto, e d’altra parte prima d’ora erano sempre venuti ai tornei, la loro assenza non può passare inosservata e crea un “buco” che il movimento nel suo complesso non è al momento in grado di riempire. Già è abbastanza strano che gli atleti di una società si muovano in branco: o tutti presenti, o tutti assenti. Io personalmente, poi, non sono nemmeno in grado di spiegare come mai Simone Clementi, che di quella società dev’essere il presidente o qualcosa di appena appena inferiore, e che in tanti anni di frequentazione è sempre stato disponibile e cordiale, abbia d’improvviso azzerato ogni comunicazione. Ogni anno mi mandava i risultati del memorial Moser, sia per il sito che per i quotidiani locali: stavolta niente. Gli ho sollecitato l’invio tramite e-mail: nessuna risposta. Lunedì gli ho chiesto, sempre mediante posta elettronica, se mi sa dire qualcosa a proposito delle scelte dei suoi giocatori relativamente ai tornei: silenzio. Ieri (giovedì 11 febbraio) gli ho rinnovato l’interrogativo con un sms: sono ancora qui che aspetto. Insomma, magari è tutto un gigantesco equivoco, cosa che spero: ma in mancanza della prova del contrario è nitida la sensazione che sia avvenuto un cortocircuito fra la società Lavis da una parte e tutto quello che è Fitet in Trentino dall’altra. Se c’è qualcuno che è in grado di spiegare a me, e di conseguenza a un bel numero di appassionati, cosa caspita sta succedendo, sa dove trovarmi.
Tornando a Cles, si è andati via velocissimi (mai accaduto di finire appena dopo le 17), ma non sono mancate le emozioni. Più di tutte è stata avvincente la gara dei quarta categoria, che ha proposto almeno tre splendide partite e una grossa sorpresa. Quest’ultima si è materializzata nella semifinale alta, che Gabriele Di Gennaro (vincitore della prima prova, e campione provinciale assoluto nel 2007 e nel 2008) aveva affrontato da strafavorito contro Stefan Stevanovic, il giovane slavo del Mezzolombardo. A conferma che i sottili equilibri dei suoi schemi offensivi hanno bisogno di una messa a punto molto accurata per poter funzionare al meglio, un Di Gennaro poco allenato e dunque insicuro si è lasciato costantemente anticipare e ha finito per cedere addirittura in tre set, lottando solo nell’ultimo (15-13). Aveva già faticato molto per aver ragione, nel turno precedente, del compagno di club Tommaso Girardi: indietro 2 set a 1, Di Gennaro si è salvato 12-10 nel quarto prima di dominare il quinto. Anche Stevanovic aveva dovuto risolvere non pochi problemi nel match dei quarti, che il contrasto di stili con Alessio Larentis (piegato solo 11-8 al quinto) aveva reso vivace e divertente.
Le palpitazioni e gli imprevisti sembravano finiti quando Stevanovic si è apprestato ad affrontare in finale Angelo Favetta, nei confronti del quale si suppone che avverta quell’ovvio timore reverenziale che accomuna tutti i giovani nei riguardi dei propri capitani. Ed è parso vieppiù segnato, quel match, dopo che Favetta ha preso agevolmente un vantaggio di due set. Invece Stevanovic è stato bravo a sostituire il complesso di inferiorità con il coraggio, ha dominato il terzo e il quarto parziale, e nel corpo a corpo del quinto ha avuto pure due o tre occasioni per aggiudicarsi l’incontro, e sempre con il servizio a disposizione. Qualcosa gli manca ancora in esperienza, se è vero che proprio il servizio lo ha tradito nel momento del matchpoint avverso: pallina direttamente in rete, e addio sogni di gloria. Ma ci saranno, per lui, altre opportunità e altri sogni da realizzare.
Sopravvissuti (11-9 al quinto) ad una semifinale che Montermini e Larentis avevano reso particolarmente ostica, Favetta e Stevanovic si sono ritrovati in finale anche nel doppio. Dall’altra parte ancora Di Gennaro, affiancato dallo specialista sommo: Daniele Mesaroli, per il secondo anno di fila privato della compagnia di Alessandrini (infortunio alla schiena). Troppo evidente il divario in termini di potenza, solo in piccola parte attenuato dalle spericolate difese di Favetta. C’è stata partita solo nei due set centrali, terminati salomonicamente con un 12-10 per parte, ma il duo del Villazzano non è mai stato in difficoltà e ha chiuso comodamente in quattro.
In quanto al terza categoria, l’ho vinto io. Non mi succedeva da tre stagioni, bastonato a turno da Trafojer Di Gennaro, Mesaroli. Ora è accaduto che Trafojer gioca a Sarentino e dunque i provinciali, ammesso che ancora gli interessino, li fa in Alto Adige; e che Di Gennaro, disgustato con se stesso dopo aver perso da Larentis nel gironcino, se n’è andato a casa. Rimaneva Mesaroli, puntualmente arrivato in fondo. E con lui questa sorta di parzialissimo riscatto non mi sarebbe riuscita se, avanti 6-2 nel quinto set, Daniele non avesse improvisamente smarrito la misura del top di diritto, concedendomi una striscia di 9 punti a 1 che è chiaramente quanto di più lontano dai nostri rapporti di forza si possa immaginare. Può non essere estranea, a questo black-out, la superficie sulla quale si è giocato. Occupata dal tamburello femminile la solita palestra del Centro Sportivo, ci si è dovuti arrangiare in uno spazio polivalente lì accanto: spazioso, per carità, ma pavimentato con una specie di cemento scivoloso assai più indicato per l’hockey o il curling che non per il tennistavolo. “Nessuno si è lamentato, prima di te”, mi ha sorriso affabile Luciano Cont. Certo: sono tutti impegnati a rimettere le ossa al loro posto dopo l’ennesimo capitombolo. Ed anche il Mesa, privato della consueta aderenza, ha faticato a trovare continuità nella spinta. Quando si è spenta la luce, non c’è stato verso di riaccenderla.
Date le circostanze, gli organizzatori del Cles hanno fatto del loro meglio. Le mele per i primi classificati, i libri per tutti, a fine serata è anche spuntata una torta. Solo un appunto: mette addosso una gran tristezza, ma per davvero, vedere quattro o cinque atleti della società ospitante impegnati a chiacchierare amabilmente, con le mani in tasca, mentre a pochi metri di distanza due poveri cristi, non avendo trovato nessun volontario, si devono arbitrare da soli.
Sing. masch. III cat., semifinali: Galler b. Chilovi 3-0 (4,8,6), Mesaroli b. Botteon 3-0 (6,7,3). Finale: Galler b. Mesaroli 3-2 (8,-6-7,6,7).
Sing. masch. IV cat., ottavi: Di Gennaro bye, Girardi T. b. Nardelli 3-0 (5,9,11), Larentis A. b. Girardi D. 3-1 (-9,11,6,10), Stevanovic b. Bertagnolli 3-1 (4,-8,6,10), Fuitem b. Montermini 3-2 (8,5,-10-2,8), Dalpiaz b. Marek 3-0 (7,5,5), Chilovi b. Panizza 3-1 (-11,11,8,7), Favetta bye. Quarti: Di Gennaro b. Girardi T. 3-2 (7,-9,-8,10,2), Stevanovic b. Larentis 3-2 (-8,9,5,-8,8), Dalpiaz b. Fuitem 3-2 (-11,15,15,-7,8), Favetta b. Chilovi 3-0 (8,9,7). Semifinali: Stevanovic b. Di Gennaro 3-0 (7,6,13), Favetta v. Dalpiaz 3-0 (7,7,9). Finale: Favetta b. Stevanovic 3-2 (7,10,-5,-5,11).
Doppio masch. III cat., semifinali: Di Gennaro/Mesaroli b. Panizza/Zanon 3-0 (7,10,7), Favetta/Stevanovic b. Larentis/Montermini 3-2 (6,-8,-9,5,9). Finale: Di Gennaro/Mesaroli b. Favetta/Stevanovic 3-1 (4,10,-10,6).
(andrea galler)