Nella provincia umbra, il quarto torneo nazionale giovanile ha chiamato a raccolta un quartetto composto da Antonella Andreata (Lavis) e gli Endrizzi Jacopo, Giulia e Carlotta.
Fra i giovanissimi, Carlotta ha sfiorato il passaggio del turno, e soltanto il quinto set contro Noemi Trentarossi le ha impedito di avanzare nella fase ad eliminazione diretta. Approfittando però della formula di gara, che garantiva anche agli esclusi la possibilità di fissare la propria posizione definitiva, si è spinta al 16° posto.
Anche la sorella Giulia, nella Ragazzi/f, pur sbarazzandosi di Ginevra Giacobelli, si è dovuta accontentare del terzo posto nel girone, mentre Jacopo, superata la prima sezione, si è fatto largo, ai sedicesimi prima e agli ottavi poi, contro Lotti e Palmarucci, e ci è voluto il n54 d'Italia Carlo Rossi per frenare il pongista del Besenello, issatosi poi al settimo posto assoluto, su una sessantina di iscritti.
In tabellone finale è approdata anche Antonella Andreata (Lavis, Allievi/f), seconda nella prima sezione e capace, dopo esser stata respinta agli ottavi, di guadagnarsi tre ulteriori successi che l'hanno issata all'undicesimo posto.
Nel vicentino, sui tavoli di Montecchio Maggiore, era in gara Salvatore Mercurio (S.Giuseppe), nella manifestazione valida per l'accesso ai campionati nazionali per persone con disabilità, che la città di Torino ospiterà nel mese di giugno.
Impegnato nella classe 8-9-10, Salvatore ha scavalcato agilmente la prima cerchia, dove ha smarrito solo un set in tre confronti, assicurandosi così, con un bye ai quarti, l'accesso alle semi, dove ha contenuto con destrezza i tentativi di Motolese, respinto per 3-1. (Per i dettagli, qui lui stesso ha dato qualche ulteriore particolare: https://www.facebook.com/groups/484749324891070/ )
Nella finale, persa 3-1 ma giocata alla pari col n365 d'Italia assoluto Baroncelli, Salvatore ha saputo reggere il confronto fino agli sgoccioli del quarto set, e gli scarti ravvicinati dei singoli parziali, così come lo spessore messo in campo, rendono la sua medaglia d'argento un po' più dorata.